Il cous cous Altromercato proviene dalla Palestina, dove è conosciuto con il nome di maftoul (in arabo movimento rotatorio della mano);
è un prodotto pregiato e differente dal cous cous tradizionale per la
qualità conferita dal metodo di lavorazione tutta artigianale, svolto
dalle donne. A base di grano integrale e di frumento spezzettato
boulgour (una varietà di grano duro hambar, tra le più pregiate).
Quest'ultimo viene rotolato nella farina di grano tenero e impastato con
acqua e sale, fino a diventare granuloso. Viene poi essicato al sole
per 2, 3 giorni. Una volta cotto presenta granuli dal colore scuro
tipico del grano integrale, di dimensione grande, morbidi ma
consistenti.
% ingredienti del commercio equo: 100%
Il cous cous Altromercato ha vinto il primo premio al Festival Internazionale del cous cous di San Vito Lo Capo (TP) nel 2001 ed è arrivato al 2° posto nel 2002.
% ingredienti del commercio equo: 100%
Il cous cous Altromercato ha vinto il primo premio al Festival Internazionale del cous cous di San Vito Lo Capo (TP) nel 2001 ed è arrivato al 2° posto nel 2002.
Consigli d'uso
Metodo base:
sciacquare ripetutamente in acqua abbondante mezza tazza di cous cous a
persona. Aggiungere nella pentola scelta, una quantità di acqua
bollente, leggermente salata, pari al volume del cous cous, portare ad
ebollizione e spegnere. Sgranare la semola con le mani con l'aiuto di un
po' d'olio crudo, perché i grani restino ben separati. Dopo 10 minuti
circa il cous cous è pronto per essere servito.
Origini
Le radici del cous cous sono nel maghreb, terra dei berberi, la popolazione indigena dell'africa settentrionale dalla storia millenaria. Gli arabi ne fecero proprie le tradizioni: tra queste quella del cous cous, piatto emblema della cucina araba e diffuso anche in paesi distanti dalla cultura islamica.
Il cous cous si consuma infatti in Algeria, Marocco, Tunisia ma anche in Egitto, Israele, Palestina, Sicilia, nello Yemen fino in Senegal e in Costa D'avorio tanto da essere definito "piatto della pace tra i popoli del mediterraneo". Nei paesi del Maghreb il cous cous viene portato in tavola la sera, una tradizione che trae le sue origini dal fatto che i popoli nomadi consumavamo il pasto la sera, quando si fermavano per la notte. La tradizione vuole che si mangi tutti insieme intorno a un unico piatto utilizzando le mani.
Prima di iniziare il pasto a base di cous cous viene sussurrato "biss'mi allah", una preghiera di benedizione per la mensa, quindi si procede intingendo le tre dita della mano destra nel cous cous, come precisa il corano, poichè con un dito mangia il diavolo, con due il profeta e con cinque l'ingordo. Per servirsi non si utilizzano posate ma pane non lievitato. Forte è la valenza sociale di questo piatto: si mangia solo insieme alla famiglia o a chi viene considerato parte della comunità.
Origini
Le radici del cous cous sono nel maghreb, terra dei berberi, la popolazione indigena dell'africa settentrionale dalla storia millenaria. Gli arabi ne fecero proprie le tradizioni: tra queste quella del cous cous, piatto emblema della cucina araba e diffuso anche in paesi distanti dalla cultura islamica.
Il cous cous si consuma infatti in Algeria, Marocco, Tunisia ma anche in Egitto, Israele, Palestina, Sicilia, nello Yemen fino in Senegal e in Costa D'avorio tanto da essere definito "piatto della pace tra i popoli del mediterraneo". Nei paesi del Maghreb il cous cous viene portato in tavola la sera, una tradizione che trae le sue origini dal fatto che i popoli nomadi consumavamo il pasto la sera, quando si fermavano per la notte. La tradizione vuole che si mangi tutti insieme intorno a un unico piatto utilizzando le mani.
Prima di iniziare il pasto a base di cous cous viene sussurrato "biss'mi allah", una preghiera di benedizione per la mensa, quindi si procede intingendo le tre dita della mano destra nel cous cous, come precisa il corano, poichè con un dito mangia il diavolo, con due il profeta e con cinque l'ingordo. Per servirsi non si utilizzano posate ma pane non lievitato. Forte è la valenza sociale di questo piatto: si mangia solo insieme alla famiglia o a chi viene considerato parte della comunità.
Prodotto in Palestina da PARC (Palestinian Agricultural Relief Commitee) e confezionato da Arsal (Italia).
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