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mercoledì 2 febbraio 2011

Una nuova disastrosa crisi alimentare in arrivo?

Stop alle speculazioni finanziarie sulle materie prime alimentari che rischiano di provocare una nuova crisi mondiale. Leggi l’appello internazionale
Una nuova disastrosa crisi alimentare in arrivo?
maize ©IFAD/Giuseppe Bizzarri
Insieme ad altre organizzazioni internazionali, ci mobilitiamo per sensibilizzare i leader politici sulla situazione del mercato dei generi alimentari, che rischia di dar vita a una nuova e disastrosa crisi alimentare mondiale. Denunciamo l’impatto della speculazione sui prezzi delle materie prime alimentari e chiediamo ai leader politici e capi di governo di agire immediatamente con riforme in grado di stabilizzare la situazione attuale. 
Dopo la grave crisi che ha colpito il mondo nel 2008 con l’aumento di prezzi di colture come riso, grano e mais, causando lo scoppio di rivolte in 25 Paesi, il rischio che la speculazione finanziaria diventi di nuovo incontrollabile e danneggi in modo irreversibile i popoli dei paesi più poveri è molto forte. L’interferenza di attori puramente finanziari sui mercati alimentari, con l’aumento degli afflussi di capitali sul mercato, provoca improvvise impennate dei prezzi alimentari rendendo gli agricoltori incapaci di prevedere quali saranno i prezzi delle loro coltivazioni nell’arco del breve periodo. 
“Senza alcun intervento, la situazione che si sta delineando rischia di creare sofferenze insostenibili alle famiglie a basso reddito nei paesi più poveri e di aggravare le condizioni di fame e denutrizione che già colpiscono più di 100 milioni di persone nel mondo”, dichiara Guido Vittorio Leoni, Presidente di Altromercato. “Per questo, Altromercato, che opera per promuovere la cultura del consumo responsabile e solidale e uno sviluppo sostenibile dei Paesi del Sud del mondo attraverso un commercio equo, si è unito all’appello appello internazionale per chiedere ai leader politici di garantire la piena trasparenza e supervisione dei mercati finanziari sui prodotti alimentari. Solo in questo modo sarà possibile continuare a lavorare per assicurare un futuro e uno sviluppo sostenibile ai piccoli produttori del Sud del Mondo e alle loro famiglie”.

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