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giovedì 28 aprile 2011

Sulla fame non si specula

Ogni giorno 25.000 persone muoiono di fame anche a causa delle speculazioni finanziarie su grano, riso e mais. Noi aderiamo alla campagna “Sulla fame non si specula”. Anche tu!
Sulla fame non si specula
Le gravi crisi alimentari che si stanno susseguendo dal 2008 ad oggi e che hanno messo in ginocchio decine di paesi e milioni di persone hanno fatto emergere un fenomeno preoccupante: le speculazioni finanziarie sulle derrate alimentari che hanno fatto schizzare in alto i prezzi di grano, mais e riso.
In un contesto mondiale in cui ogni giorno venticinquemila persone muoiono di fame o a causa di malattie legate alla fame è nostro dovere far sentire la nostra voce.
Per questa ragione Altromercato ha aderito alla campagna “Sulla fame non si specula”.http://sullafamenonsispecula.org
Dal sito dellla della Campagna "Sulla fame non si specula"

"Dal giugno 2010 a oggi, i prezzi del grano e del mais sono di nuovo raddoppiati. Parallelamente, nei mercati delle commodity, da Chicago a Singapore a Johannesburg, le operazioni in derivati sulle materie prime e sui beni alimentari hanno fatto registrare, nel 2010, aumenti del 10-20% rispetto all’anno precedente.

Era già successo nel biennio 2007-2008: i prezzi di alcuni cereali raddoppiarono e in qualche caso addirittura quadruplicarono. Poi, in meno di sessanta giorni, tornarono ai valori iniziali, con pesanti ripercussioni nei Paesi più poveri dove il grano e il mais sono alla base della dieta alimentare. In questi primi mesi del 2011 hanno di nuovo superato i massimi storici.
Il rapporto tra speculazione finanziaria e aumento dei prezzi è certamente un fatto complesso e la speculazione interagisce con lo squilibrio tra domanda e offerta creato da altri fattori. Una serie ormai lunga di studi, però, mostra con chiarezza come la speculazione finanziaria operi da moltiplicatore negli effetti di questi squilibri.
Leggi di mercato immaginate per rendere efficienti gli scambi tra produttori e consumatori, con l’interazione attiva degli intermediari commerciali, vengono falsate dall’entrata in gioco di operatori che non hanno alcun interesse reale ad acquistare o vendere grano, soia o riso, ma mirano solo a ottenere un rendimento finanziario elevato in tempi brevi.
Per tutti questi motivi da più parti si sta sollecitando un intervento regolativo sui mercati finanziari che protegga almeno un bene essenziale come il cibo dalle mire speculative.
La stessa Commissione Europea sembra intenzionata a promuovere un’azione in questo senso: «La speculazione sui generi alimentari di base è uno scandalo quando ci sono un miliardo di affamati nel mondo – ha dichiarato recentemente il Commissario ai Mercati interni Michel Barnier -. Dobbiamo assicurare che i mercati contribuiscano a una crescita sostenibile». E anche negli Stati Uniti la Commodity Futures Trading Commission – l’organismo che vigila su questo settore, che ha nella Borsa di Chicago la sua piazza più importante – ha proposto l’adozione di una serie di vincoli.
Una campagna della società civile sta sostenendo questi tentativi".

Fai sentire anche tu la tua voce e aderisci! http://sullafamenonsispecula.org/partecipa

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